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IL LIBRO (2a Edizione)

50 anni di musica rock a Bologna!

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LARGO ALL' AVANGUARDIA

ACCADE DA CINQUE DECENNI (INTRO)

Dei miei circa ventuno metri di scaffali appesantiti da libri di musica, quasi quattro sono dedicati all'Italia. E quattro sono pure i titoli - non affannatevi a cercarli: sono tutti fuori catalogo - che hanno come unico argomento il rock bolognese: "Bologna Rock" di Paolo Bertrando (Re Nudo, 1980), "Bologna la Rock" di Lucio Mazzi e Roberto Rossi Gandolfi (Fuori Thema, 1991), "Enciclopedia del rock bolognese" di Andrea Tinti (Punto e Virgola, 2001) e "Non disperdetevi" a cura di Oderso Rubini e Andrea Tinti (Arcana, 2003). Nessun'altra citta' vanta una bibliografia cosi' estesa e questo puo' significare solo due cose: volendo pensar male, che nel capoluogo emiliano si ecceda in autoglorificazione; altrimenti, che quanto successo all'ombra delle Due Torri meriti davvero attenzioni superiori, e non di poco, alla norma.
Federico Guglielmi

RECENSIONI

Stato della Musica

Stefano Pistolini
Il Foglio
02/09/2012
....ma dal momento che siamo stati stuzzicati sull'argomento, meglio risalire alle fonti. E adesso si dispone di uno strumento starordinario per esplorare la vera storia del rock a Bologna: e' uscito un volume intitolato largo all'Avanguardia, curato da Oderso Rubini (padre e anima della benemerita Italian Records) e scritto da una mezza dozzina di specialisti, che ripercorre, soprattutto con il contributo di un bellissimo arsenale iconografico, i mille filoni del suono sotto e attorno a Piazza Maggiore...

Chiedi chi erano i Kriminals e loro ti risponderanno


VirtualBologna
02/12/2012
...Bologna ha ospitato negli ultimi cinquanta anni tanti generi musicali. Oltre ad essere stato il centro del rock indipendente italiano, ha visto svilupparsi una importante scena punk. E' stato teatro per il nuovo beat, per l'italo disco e in tempi piu' vicini per l'elettronica e l'indie. Tante le band non omologate, tanti i gruppi che non sono riusciti ad arrivare ad incidere un disco ma che in un qualche modo sono riusciti a non farsi dimenticare. "Largo all'avanguardia" si trasforma cosi' in un trattato antropologico cercando di spiegare perche' proprio sotto alle due torri potesse svilupparsi cosi' tanto fermento. Le immagini e le testimonianze documentano la trasformazione del costume e dei generi. E se qualche artista fosse scappato al super gruppo, magari potrebbe essere di buon auspicio per una seconda edizione ancora piu' completa.