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IL LIBRO (2a Edizione)

50 anni di musica rock a Bologna!

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LARGO ALL' AVANGUARDIA

LE RADIO LIBERE

Ci deve essere qualcosa di particolare nell'aria che si respira a Bologna. Nell'etere, sarebbe piu' corretto dire, perche' sotto questo cielo, lo stesso attraverso il quale Guglielmo Marconi lancio' la sua sfida dalla finestra di Villa Grifone, e' stato scritto un capitolo fondamentale nella storia della radiofonia e della musica italiana. Una storia unica e irripetibile, lo diciamo senza nessuna tentazione campanilistica, il cui primo vagito, il 23 novembre del 1974, schizzo' da un'antenna collocata sul colle dell'Osservanza. Era un nuovo guanto di sfida, quello lanciato da Radio Bologna per l'accesso pubblico e dai suoi promotori, in primis il regista Roberto Faenza: non alle frontiere della conoscenza, come era accaduto un secolo prima, ma alla RAI e al suo granitico monopolio degli spazi radio-televisivi che nessuno aveva ancora avere avuto il coraggio di mettere in discussione...
Michele Pompei

RECENSIONI

Stato della Musica

Stefano Pistolini
Il Foglio
02/09/2012
....ma dal momento che siamo stati stuzzicati sull'argomento, meglio risalire alle fonti. E adesso si dispone di uno strumento starordinario per esplorare la vera storia del rock a Bologna: e' uscito un volume intitolato largo all'Avanguardia, curato da Oderso Rubini (padre e anima della benemerita Italian Records) e scritto da una mezza dozzina di specialisti, che ripercorre, soprattutto con il contributo di un bellissimo arsenale iconografico, i mille filoni del suono sotto e attorno a Piazza Maggiore...

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VirtualBologna
02/12/2012
...Bologna ha ospitato negli ultimi cinquanta anni tanti generi musicali. Oltre ad essere stato il centro del rock indipendente italiano, ha visto svilupparsi una importante scena punk. E' stato teatro per il nuovo beat, per l'italo disco e in tempi piu' vicini per l'elettronica e l'indie. Tante le band non omologate, tanti i gruppi che non sono riusciti ad arrivare ad incidere un disco ma che in un qualche modo sono riusciti a non farsi dimenticare. "Largo all'avanguardia" si trasforma cosi' in un trattato antropologico cercando di spiegare perche' proprio sotto alle due torri potesse svilupparsi cosi' tanto fermento. Le immagini e le testimonianze documentano la trasformazione del costume e dei generi. E se qualche artista fosse scappato al super gruppo, magari potrebbe essere di buon auspicio per una seconda edizione ancora piu' completa.