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IL LIBRO (2a Edizione)

50 anni di musica rock a Bologna!

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LARGO ALL' AVANGUARDIA

CANTAUTORI A BOLOGNA

Si dice 'scuola bolognese' e si pensa a Mingardi, Dalla, Guccini, Lolli, Carboni, ultimamente Cremonini: tutti personaggi che, in realta' poco o nulla hanno a che vedere l'uno con l'altro: ne' come proposta artistica ne' come retroterra culturale: Mingardi viene dal rock'n'roll prima e dalla sala da ballo poi, Dalla viene dal jazz, Guccini ha origini nel beat, Carboni nel punk... Detto quindi che un termine 'omnicomprensivo' come 'scuola bolognese' non ha una reale rispondenza nella realta', occorre pero' sottolineare che cantautori a Bologna ce ne sono sempre stati. Fin dagli anni '60. Forse un po' schiacciati dai grandi nomi, da una parte, e dal rock, dall'altra, ma di sicuro la canzone d'autore ha affascinato decine di musicisti. Molti di piu', ovviamente, di quelli che sono arrivati a fermare la propria musica su un disco...
Lucio Mazzi

RECENSIONI

Stato della Musica

Stefano Pistolini
Il Foglio
02/09/2012
....ma dal momento che siamo stati stuzzicati sull'argomento, meglio risalire alle fonti. E adesso si dispone di uno strumento starordinario per esplorare la vera storia del rock a Bologna: e' uscito un volume intitolato largo all'Avanguardia, curato da Oderso Rubini (padre e anima della benemerita Italian Records) e scritto da una mezza dozzina di specialisti, che ripercorre, soprattutto con il contributo di un bellissimo arsenale iconografico, i mille filoni del suono sotto e attorno a Piazza Maggiore...

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VirtualBologna
02/12/2012
...Bologna ha ospitato negli ultimi cinquanta anni tanti generi musicali. Oltre ad essere stato il centro del rock indipendente italiano, ha visto svilupparsi una importante scena punk. E' stato teatro per il nuovo beat, per l'italo disco e in tempi piu' vicini per l'elettronica e l'indie. Tante le band non omologate, tanti i gruppi che non sono riusciti ad arrivare ad incidere un disco ma che in un qualche modo sono riusciti a non farsi dimenticare. "Largo all'avanguardia" si trasforma cosi' in un trattato antropologico cercando di spiegare perche' proprio sotto alle due torri potesse svilupparsi cosi' tanto fermento. Le immagini e le testimonianze documentano la trasformazione del costume e dei generi. E se qualche artista fosse scappato al super gruppo, magari potrebbe essere di buon auspicio per una seconda edizione ancora piu' completa.