BIO
Ad oggi uno dei gruppi più giovani della scena (nascono all’inizio del 2009) i Buzz Aldrin prendono il nome dal secondo uomo che ha messo piede sulla luna, in una spontanea affinità con i loser, i soldati semplici che vincono le battaglie per i generali. Speriamo non sia così per questo terzetto che propone una straniante miscela musicale che sembra la trasposizione in musica di un libro di Thomas Pynchon o Kurt Vonnegut. Un sound che mescola elettronica fatta in casa con suggestioni vintage, il kraut rock con il post punk, i Suicide con i Clinic. In anni in cui il recupero della New Wave e del Post Punk assume sembianze patinate ed inoffensive i Buzz Aldrin sono impegnati a ridare vita al lato più oscuro e contorto di quei suoni, a volte nella loro componente più elettronica (Wall of Voodoo, Clock Dva, Cabaret Voltaire) a volte nel loro elemento più viscerale (Killing Joke, primi Bauhaus, Cramps, Pere Ubu). Nonostante i numerosi riferimenti però il suono dei Buzz Aldrin (due abruzzesi e un romagnolo di stanza a Bologna) tutto sembra tranne che retrò o citazionista, anzi: il loro magma sonoro è la perfetta colonna sonora di questi tempi ad dir poco confusi. Il loro album uscito nel 2010 per Unhip e Ghost records è il primo capitolo di una storia che negli anni a venire sembra destinata a sviluppi ancor più interessanti. Rimanete collegati.