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Slava Trudu'

1677

50 anni di musica rock a Bologna!

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BIO

Alla fine dei Surprize, gruppo che getto' un seme discografico fino alla Factory Benelux, nacquero gli Slava Trudu', band seminale della musica elettronica bolognese. Nel 1986 Igor Tuveri (noto illustratore, fumettista, disegnatore e voce) convinse Luca Patini (ex Surprize, chitarra e tastiere), Francesco Garau (ex Surprize, vibrafono e percussioni) e Vincenzo Garau (ex Tati's Lovers, batteria) a dare forma ad un nuovo gruppo che innestasse su un immaginario sovietico una musica elettronica/rumorista/industriale. Un gruppo che fosse a tutti gli effetti multimediale.

Il debutto arrivo' in Svizzera, piu' precisamente a Ginevra, in uno dei locali piu' all'avanguardia d'Europa. Un primo demo fu inviato in giro per il Vecchio Continente e fece saltare sulla sedia il duo svizzero degli Yello, che contatto' la band bolognese. Gli Yello fecero firmare un contratto discografico agli Slava Trudu' su carta intestata della Mercury Germany e produssero il debutto su minilp.

"Melodico moscovita" (1987), fu il racconto epocale del cosmonauta Yuri Gagarin, che sfrecciava a bordo del suo missile sulla tracklist del vinile. L'elettronica era al servizio di una voce cavernosa che faceva venire i brividi. Dal mini fu pubblicato anche un singolo, "Moscaja" che riusci' a far breccia nei dancefloor piu' alternativi d'Europa.

La casa discografica chiese quindi alla band con quale produttore voleva lavorare per dare un seguito al debutto. Fu fatto il nome di Gareth Jones (gia' dietro la consolle dei Depeche Mode), che si trasferi' per un paio di mesi sotto le Due Torri. Il risultato di quelle registrazioni non convinse la band, che entro' in una fase di stallo. Nel 1990 Igor diede vita ad un progetto estemporaneo, i Los 3 Caballeros, che pubblicarono un singolo allegato ad una rivista di fumetti, "Fuego", mentre nel 1991 il Kom Fut Manifesto di Reggio Emilia riusci' a scongelare gli Slava Trudu', pubblicando un singolo, "Nut but city limits", una prova di forza tra muscoli sudati ed anabolizzanti.

L'arrivo di Alberto Bobbera (ex Ciao Fellini), fece mutare il nome della band in Slava Trudu' Orchestra. "Mangarama" (1992) fu il primo album del combo dopo sei anni di attivita'. Concepito come installazione sonora per una mostra di Igort, il cd riusci' a vivere di vita propria tra elettronica sinfonica e suoni campestri. "La casa del dormiente" (1993), sempre su Kom Fut Manifesto, fu il risultato di altre due colonne sonore per altrettante mostre. La prima svoltasi a New York, dove la band si esibi' a tre metri d'altezza, racchiusa in bozzoli di stoffa, la seconda alla Biennale di Venezia.

Sul cd una frase in chiusura riusci' a dare un'ulteriore visione del mondo della band: "La tecnica non e' tutto. Solo chi mostra i muscoli e' davvero debole”. Gli Slava Trudu' pero', di fatto, entrarono in letargo ed ufficialmente non si sono mai sciolti. Nel 1994 i fratelli Garau e Bobbera diedero vita ai Settore 9, Igort, insieme a Marco Bertoni ed Enrico Serotti (ex Confusional Quartet), diede vita ai Maccaroni Circus.

Gli Slava Trudu' rimangono una stella del firmamento della musica elettronica. Hanno inciso per etichette straniere, si sono esibiti in location d'avanguardia, hanno dimostrato che la musica puo' essere "usata" con altre forme d'arte dando un apporto fondamentale. Per i fan una sola speranza, che un giorno venga pubblicato quell'album prodotto da Gareth Jones che non vide la luce. Speriamo. Chi ha il master alzi la mano, che veniamo a prenderlo.

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