BIO
Nel 1976 a Lecce si cominciò a parlare dei Band Aid, per via dell’incontro tra Giacomo Toriano e Toni Robertini. Nelle stagioni che portarono alla fine degli anni settanta i Band Aid diedero vita a diverse formazioni per assestarsi nel 1980 con la seria intenzione di fare proprio l’insegnamento della no wave americana. Con una base operativa che tagliava in due l’Italia (Lecce-Bologna), il gruppo pubblicò attraverso l’Italian Records il primo lp, intitolato No autostop (1981), una sorta di viaggio spaziale tra jazz, avanguardia e improvvisazione. L’album fu il primo disco no wave pubblicato nella penisola ed è diventato nel tempo un piccolo oggetto di culto. La formazione era composta da Francesco ‘Frank’ Nemola (tromba, trombone e filicorno), Toni Robertini (flauto, sax e clarinetto), Roberto Gagliardi (sax, flauto, clarinetto e cetra), Giacomo Toriano (chitarra, contrabbasso, clarinetto e cetra), Felice De Donno (basso) e Paolo Cesano (batteria e percussioni). La proposta era estrema ed il pubblico rimase sbalordito. I Band Aid decisero di continuare imperterriti per la loro strada e nel 1983 fu dato alle stampe il secondo album, semplicemente intitolato Due. Il disco fu descritto come un capolavoro ed il pubblico rimase nuovamente spiazzato. La dance però cominciava ad imperversare su tutto il pianeta. L’Italian Records, che non voleva perdere terreno nei confronti del mercato, decise di virare il suono verso la dance e così fecero anche i Band Aid, che con il singolo A tour in Italy (1983) riuscirono a scrivere la perfetta canzone da classifica. Il successo commerciale però non fermò l’inevitabile fine del combo, che terminò la sua corsa. Nemola entrò nei Surprize e successivamente il suo nome si legò ad una miriade di progetti artistici, l’ultimo dei quali si chiama Vasco Rossi. Nel 1993, a sorpresa, la bolognese Century Vox, pubblicò un cd con materiale inedito risalente al periodo ‘82/’84 ed intitolato Live tree. Materiale registrato dal vivo nelle più diverse situazioni e che doveva fare da fondamenta per il terzo lp mai pubblicato. Un giusto tributo ad una band che ha lasciato una impronta decisa nella musica indipendente italiana ed un ricordo ad un amico scomparso: Toni Robertini.