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Balkan Air

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50 anni di musica rock a Bologna!

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BIO

Se per New Wave intendiamo letteralmente ‘Nuova Onda’, i Balkan Air sono stati un’onda che ha portato in città nuovi colori musicali che non si erano ancora visti. Il gruppo nacque da una band demenziale, gli Unbroken, che è passata alla storia per aver partecipato al primo ‘Festival Rock’ svoltosi a Roma (la seconda edizione fece tappa proprio a Bologna e decretò vincitori, nel 1982, i Litfiba), ed era composta da Gianfranco Degli Esposti (chitarra), Andrea Rubini (basso), Andrea Tommesani (tastiere), Ivan Bisetti (tastiere) e Luciano Merighi (batteria elettronica e voce). Un breve periodo di amalgama del sound portò alla defezione di Merighi e all’arrivo di Mauro Cheli (voce) e Cristiano Merini (batteria). Il sound era riconducibile ad un insieme di musica d’autore, world music e sperimentazione. La particolare vena creativa dei Balkan Air (nome che fu preso a prestito dall’omonima compagnia aerea), giunse alle orecchie dei proprietari della Supporti Fonografici di Milano, etichetta discografica che faceva capo ad un negozio di dischi molto famoso nel capoluogo lombardo, che propose alla band la pubblicazione di un singolo.

Il primo volo di Wright (1986) fu accolto benevolmente da critica e pubblico ed aveva una piccola particolarità, sul lato B c’era una canzone cantata in bulgaro, forse in omaggio al nome scelto dalla band. Il piccolo vinile riuscì anche nell’intento di destare svariati interessi professionali, uno dei quali si concretizzò, attraverso la Dischi Noi di Sanremo, in una seduta di registrazione in Inghilterra. L’idea era quella di invadere il mercato inglese con il rock tricolore, in pratica come vendere del ghiaccio agli eschimesi. Il viaggio in terra d’Albione vide però la defezione di Cheli, che decise di abbandonare la band. Alla voce arrivò Toni Volpe ed i Balkan Air, ormai divenuti un nome di spicco del panorama bolognese, furono chiamati nel 1987 a rappresentare l’Italia alla ‘Biennale dei giovani artisti del Mediterraneo’, che si svolse a Barcellona. Un brano del gruppo finì di diritto nella compilation pubblicata in Spagna dalla I.P.S. & Co. Nel 1988 Merini decise di uscire dal combo (in futuro sarà presente in svariati gruppi: 400 colpi, Rude Pravo, Granchi Aviatori, DNA2 e Le mosche da bar), sostituito da Federico Fiori. Sul finire degli anni ottanta la band fu chiamata a suonare al ‘Montreaux Festival’ e al ‘Rock summer festival’ di Tallin, davanti ad una platea stimata in centomila presenze. Altri concerti in giro per l’Europa non portarono però il gruppo al primo album, che invece sembrava allontanarsi giorno dopo giorno per colpa di infiniti contrattempi. Durante questa lunga attesa un paio di musicisti decisero di abbandonare, uno dei due, Degli Esposti, divenne il chitarrista umano dei Technogod. Finalmente verso la metà degli anni novanta il primo album dei Balkan Air uscì distribuito in Italia dalla RTI. Anni nel caos si avvaleva di importanti collaborazioni, come quella di Dario Parisini (Disciplinatha) e Antonella Ruggiero (ex Matia Bazar) ed era un disco di world music/rock, che poteva figurare tra le produzioni più importanti di quegli anni. Un singolo in vinile, Lafrak (1995), cercò di ottenere ancora più attenzione nei confronti del gruppo. Intanto Tommesani e Rubini furono assoldati nella band che accompagnava Antonella Ruggiero nel tour promozionale del suo primo album solista. Nel 1997 i Balkan Air vinsero il ‘Premio città di Recanati’ e parteciparono alla compilation della rassegna. La Sony, che distribuiva la raccolta, decise di proporre il gruppo alle selezioni di ‘Sanremo Giovani’. La giuria non rimase impressionata. I Balkan Air cominciarono a sentire la mancanza d’ossigeno. Nel 1999 il gruppo si sciolse non senza rammarico. I Balkan Air potevano diventare un nome. Invece sono rimasti nei ricordi di appassionati sparsi per la penisola. Sembra ieri quando aprirono al ‘Freego’ ai Litfiba. Sembra ieri.   

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