BIO
Una delle band più interessanti dell’intera storia del rock bolognese nacque solo qualche mese prima del “Bologna Rock” dall'unione di Marco Bertoni e Lucio Ardito (entrambi nei Lizard) con Enrico Serotti e Gianni Cuoghi: chitarre, tastiere, basso, batteria, dunque niente cantante/front man, all’epoca ritenuto indispensabile.
La loro musica aveva riferimenti sonori e concettuali importanti. Nulla a che vedere col punk ma molto con certo jazzrock americano, con lo sperimentalismo dei primi Devo (che, grazie a Red Ronnie ebbero modo di ascoltare Bertoni e compagni e li apprezzarono assai), ma anche con le influenze musicali dei nostrani Area e concettuali di Martinetti e il suo futurismo. Ebbe a dichiarare allora Bertoni: “Noi crediamo che il concetto d’arte del primo futurismo si avvicini molto a ciò che pensiamo. In fondo le nostre composizioni si possono tranquillamente definire sintesi futuriste di suoni o rumori attuali. Non abbiamo la macchina intonarumori di Marinetti ma abbiamo i sintetizzatori. E poi il futurismo e stata una manifestazione italiana e noi ci sentiamo musicalmente continuatori di questi concetti.” Una filosofia dovuta al geniale Gianni Gitti: “Fu lui a farci conoscere Martinetti - conferma Serotti - Lui andrebbe considerato come il quinto elemento della band, visto che la maggior parte delle idee non solo musicali che stavano alla base del progetto Confusional erano sue. Inoltre il lavoro che ha fatto su tutti i nostri dischi ha veramente il tocco del genio: noi dovemmo molto alle sue immense conoscenze in quasi tutti i campi e ancora di più alla sua grande disponibilità ed umanità”.
Nonostante la proposta artistica dei Confusional fosse cosi particolare, il gruppo incise per l’Italian Records, un album, un EP e tre flexy disc in un’unica confezione di cui vennero stampate mille copie numerate subito introvabili. Tutto ristampato oggi e tutto, a distanza di 35 anni ancora incredibilmente vivo....