BIO
Si tratta del gruppo più anziano del nascente rock cittadino: i Meteors, infatti, erano in giro dalla fine degli anni '50, da quando cioè il cantante e bassista Ivo ‘Baby Evans’ Faccioli si era staccato dai Golden Rock Boys di Andrea Mingardi per formare un proprio gruppo. Curiosamente i Meteors, con Faccioli, Umberto Pizzi (chitarra), Sergio Nicoli (tastiere), Stefano Salviati (chitarra) e William della Corinna (sax), poi nome di punta della filuzzi bolognese avevano trovato molte più opportunità di lavoro in giro per l'Italia che a Bologna.
Del resto erano bravi e i gruppi che facevano ‘quella nuova musica’, tra fine anni '50 e inizio '60, non erano poi tanti. Come uno dei gruppi di punta della ‘musica giovane’ italiana, nel '61 vennero inseriti nel ‘Festival italiano del rock'- n'roll’, una sorta di carrozzone viaggiante per tutta la penisola il cui nome di punta era nientemeno che il grande Gene Vincent. I primi anni del decennio li videro pubblicare un pugno di singoli di non particolare successo, ma anche cambiare spesso formazione (una costante dei gruppi in quel periodo). Quella più ‘importante’, vide, nel 1963 l'ingresso del giovane chitarrista Marco ‘Jimmy’ Villotti accanto al cantante Ray Silver, Vittorio Volpe alla batteria, William Donati, Piero Gherardi e Benny Racesi che costituivano la sezione fiati, accanto ai ‘veterani’ Baby Evans e Nicoli.
L'inserimento di Villotti non fu facile. Lui veniva dal blues e con il rock'n'roll anni '50 andava poco d'accordo. In più Beatles e Stones avevano rapidamente cambiato le carte in tavola nella musica giovane e l'Italia che aveva appena scoperto il rock'n'roll si trovò a dover fare i conti con il beat.